La “Siesta” è un’abitudine famosa in Spagna: un breve riposo post-pranzo, soprattutto nel primo pomeriggio. Ma in Italia? Non è esattamente così.
La “pennichella” italiana: un lusso per pochi
Gli italiani non fanno la siesta, ma chi se lo può permettere, come i pensionati, si concede una “pennichella”, il nostro termine per indicare il classico pisolino post-pranzo. Purtroppo, noi di Regarda non facciamo parte di questa categoria privilegiata!
Chi lavora, invece, ha al massimo una pausa pranzo:
- 30 minuti per un pasto veloce al lavoro.
- 90 minuti per chi riesce a tornare a casa e preparare il pranzo per la famiglia.
Pranzo e scuola: la routine italiana
In Italia, le scuole raramente prevedono pomeriggi a tempo pieno o mense scolastiche. Questo significa che i ragazzi tornano affamati a casa verso le 13:00, pronti per un bel piatto di pasta o un pasto bilanciato con verdure e proteine.
Contrariamente a ciò che molti pensano, non mangiamo sempre come se fosse Natale! Se dobbiamo rientrare al lavoro, preferiamo pasti leggeri per evitare di appisolarci davanti al computer.
La verità sulla giornata degli italiani
- Colazione: veloce e pratica, spesso a base di cappuccino, biscotti o fette biscottate con marmellata.
- Pausa pranzo: oltre a mangiare, è il momento per caricare lavatrice, lavastoviglie, dare da mangiare agli animali e organizzare la cena. La salute per noi è fondamentale, e passa attraverso un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano.
- Cena: non possiamo cenare alle 18:00, perché molti di noi lavorano fino alle 19:00 o oltre. Alle 18:00, al massimo, ci concediamo una merenda!
La “Siesta” in Italia? Non esiste
Gli italiani lavorano sodo e si prendono pause brevi, ma l’idea di una siesta nel senso spagnolo è molto lontana dalle nostre abitudini. Invece, ci impegniamo a bilanciare produttività, famiglia e uno stile di vita sano.
E no, non mangiamo solo pizza e spaghetti e non suoniamo il mandolino… ma questo è un altro mito da sfatare! 😊